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Open Data

I dati di tipo aperto o Open Data pubblicati dall'INGV devono avere delle caratteristiche conformi a quanto stabilito dal Codice Amministrazione Digitale (CAD), ovverto:

  1. devono essere disponibili secondo i termini di una licenza o di una previsione normativa che ne permetta l'utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità commerciali e in un formato disaggregato;
  2. devono poter essere accessibili tramite tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, in formati aperti, sono adatti all'utilizzo automatico da parte di programmi per elaboratori e sono provvisti dei relativi metadati. I formati aperti con cui sono codificati i dati si considerano tali se sono formati documentati esaustivamente e neutri rispetto agli strumenti tecnologici necessari per la fruizione dei dati stessi;
  3. devono essere resi disponibili gratuitamente attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, fatta salva la possibilità di recuperare i costi marginali sostenuti per la riproduzione, messa a disposizione e divulgazione dei documenti, nonché per l'anonimizzazione di dati personali o per le misure adottate per proteggere le informazioni commerciali a carattere riservato.

Il portale dei Dati Aperti (Open Data portal in inglese), anche chiamato Registro Dati istituzionale, mira a elencare e descrivere tutti i dati pubblicati dall'INGV.


Il Registro Dati istituzionale

Per un ente di ricerca, un importante patrimonio è certamente il personale che lavora giorno e notte, con la sua professionalità, esperienza ed entusiasmo. Un fattore di altrettanta ricchezza è costituito dai dati che i ricercatori, tecnologi e tecnici raccolgono, elaborano, conservano e mettono a disposizione del pubblico, esperto e non.

L’INGV rende liberamente disponibili e utilizzabili una grande quantità di dati scientifici attraverso i propri siti web, in continuo aggiornamento. Al fine di supportare al meglio la produzione dinamica di tale mole di dati e di permetterne la consultazione e un utilizzo più organico e semplice, nel novembre 2020 è stato inaugurato il portale dei dati aperti https://data.ingv.it (Figura 1).

Screenshot della pagina principale di data.ingv.it

Figura 1. Homepage del portale Open Data dell’INGV, https://data.ingv.it


I dati dell’INGV consultabili dal portale

Il portale permette la facile fruizione dei dati da parte di diversi tipi di utenti appartenenti sia al mondo scientifico che alla comunità civile tutta.

Il portale è gestito dall’Ufficio Gestione Dati e mira a semplificare il reperimento di dati tramite un unico punto di accesso. data.ingv.it è il “metadata catalogue” o “Registro Dati” istituzionale, ovvero lo strumento che ha il compito di elencare, descrivere e facilitare l’accessibilità ai dati indirizzando gli utenti verso i siti web che li ospitano.

Trattandosi di uno strumento istituzionale non legato a un progetto limitato nel tempo, il Registro Dati servirà a mappare tutti i nuovi dati pubblicati dall’INGV grazie all’attività dei ricercatori. Non solo, è sempre in corso la mappatura anche di quei dati pubblicati sin dall’istituzione dell’INGV nel 1999. Nel grafico seguente è possibile vedere in tempo reale l’andamento della pubblicazione delle schede di metadati nel portale (Figura 2) dal momento della sua istituzione a gennaio 2019, dove le schede di metadati pubblicate prima di tale data sono state l'oggetto di una sperimentazione condotta nell'ambito del Progetto DOI della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.

Figura 2. Andamento cumulato e non dell’inserimento di schede di metadati nel Registro Dati dal momento della sua istituzione.


La copertura geografica dei dati consultabili tramite il Registro Dati (Figura 3 ) riflette le attività di Ricerca condotte alll’INGV concentrandosi soprattutto sul territorio nazionale. Sono disponibili molti dati che coprono l’intero continente europeo, soprattutto relativamente all’area euro-mediterranea. Sono anche consultabili alcuni dataset a copertura globale, alle zone artiche e Antartiche oltre a piccole aree oggetto di indagini sparse in varie parti del globo.

Copertura geografica dei dati consultabili nel Registro Dati

Figura 3. Copertura geografica (in rosso) dei singoli dataset consultabili da https://data.ingv.it. Alcuni dataset hanno una copertura mondiale, molti sono a scala europea, e la stragrande maggioranza sono riferiti al territorio nazionale o locale.


Le schede di metadati sono associate a uno o più Dipartimenti scientifici in cui è diviso l’INGV: Terremoti, Vulcani e Ambiente. Nel seguente grafico generato in tempo reale a partire dalle schede di metadati pubblicate fino ad oggi è possibile vedere la suddivisione delle schede a seconda del Dipartimento a cui sono riferite, tenendo conto che alcune dati possono essere associati a più di un Dipartimento (Figura 4).

Figura 4. Distribuzione per Dipartimento Scientifico dei dati consultabili sul portale data.ingv.it


Vediamone in dettaglio alcuni esempi di dati consultabili:

I professionisti che si occupano di piani comunali o intercomunali di protezione civile, ma anche i privati cittadini, possono consultare i dati sulla sismicità recente (BSI, Bollettino Sismico Italiano) o sulla sismicità degli ultimi 1000 anni (CPTI, Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani) dell’area cui sono interessati.

Per chi volesse conoscere dove e quanto è stato avvertito un terremoto è possibile consultare le banche dati sui risentimenti dei terremoti recenti nei singoli comuni italiani (HSIT, Hai Sentito Il Terremoto) o i risentimenti dei terremoti storici nelle singole località abitate (DBMI, Database Macrosismico Italiano).

Le persone che desiderano conoscere l’entità e l’ampiezza delle aree interessate dallo scuotimento del suolo dovuto a un terremoto possono trovare dati e mappe generate in tempo quasi-reale (Shakemaps).

Gli storici o i cittadini curiosi della storia sismica della propria zona possono individuare le banche dati in cui recuperare dettagli informativi estratti da fonti documentarie (ASMI, Archivio Storico Macrosismico Italiano) che sono particolarmente ricche di informazioni per i terremoti molto forti (CFTI, Catalogo dei Forti Terremoti in Italia).

Gli appassionati della storia dei fenomeni naturali possono trovare informazioni relative ai maremoti/tsunami accaduti nel Mediterraneo negli ultimi millenni (EMTC, Euro-Mediterranean Tsunami Catalogue) con particolare riferimento agli effetti sul territorio costiero italiano (ITED, Italian Tsunami Effects Database).

I sismologi e gli ingegneri possono trovare quale banca dati utilizzare per scaricare in tempo reale le forme d’onda registrate dalle reti di monitoraggio accelerometriche per i forti terremoti italiani (ISMD, INGV Strong Motion Data) oppure l’indirizzo da cui scaricare i dati accelerometrici attentamente riprocessati combinati con informazioni dalle carte geologiche e le misure di rumore ambientale (ITACA, ITalian ACcelerometric Archive) o ancora dove scaricare dati accelerometrici per terremoti al di fuori dell’Italia (ESM, Engineering Strong Motion Database).

I professionisti che si occupano di pericolosità sismica possono trovare i dati alla base delle Norme Tecniche per le Costruzioni in vigore ed elaborate dal Ministero delle Infrastrutture (MPS04, il Database della pericolosità sismica).

Gli abitanti delle zone vulcaniche che sono interessati ad avere una panoramica su varie tipologie di dati recenti e storici registrati dalle diverse reti di monitoraggio (dati geologici, sismici, geodetici e geochimici) gestite dall’Osservatorio Vesuviano e dall’Osservatorio Etneo, reti di monitoraggio che coprono non solo il Vesuvio, i Campi Flegrei e l’Etna ma anche tutti i vulcani attivi nelle isole del Tirreno, come Ischia, Stromboli, e Vulcano.

Le pubbliche amministrazioni e gli utenti, professionisti e non, possono scaricare e visualizzare direttamente in un ambiente GIS il modello digitale di elevazione (DEM) dell’intero territorio italiano con risoluzione a 10 metri (TINITALY) e in particolare dell’Etna con risoluzione a 4 metri (Digital Elevation Model of Mt Etna).

Utenti interessati all’ambiente marino possono trovare i dati sulla temperatura e salinità dell’Alto Adriatico (EMODNET, High resolution climatologies of temperature and salinity of the North Adriatic Sea).

E’ possibile accedere anche a dataset con misure e analisi dell’ambiente marino, specialmente del Mediterraneo, effettuate nell’ambito di diversi progetti di ricerca (ad esempio MOIST, o nell’ambito dell’ERIC EMSO).

Set di dati raccolti dagli osservatori posizionati sul fondo del mare.

Dati sull’ambiente estremo dell’Artide e dell’Antartide sono disponibili grazie ai vari progetti di ricerca condotti nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).

Dati registrati dagli osservatori Geomagnetici italiani, di Castello Tesino in provincia di Trento o di Duronia in provincia di Campobasso.

Banche dati in cui trovare informazioni registrate dalle strumentazioni INGV operanti in diverse regioni del mondo per il monitoraggio ionosferico (eSWua, Electronic Space Weather upper atmosphere database).

Dati paleomagnetici raccolti nell’ambito di diversi progetti.

Dati provenienti da campagne di misura di geofisica integrata dedicati a studi di tipo archeologico.